domenica 26 gennaio 2020

LA RAGAZZA SULLA PANCHINA BLU


C’è questa ragazza seduta con le gambe incrociate su di una panchina blu nel bel mezzo del parco.
Ha una bellezza giovane, quasi ingenua. Non credo abbia più di vent’anni, il suo viso e disteso e rilassato come se il pensiero più lontano riguardasse le due ore successive.
Gode dell’ultimo sole prima del tramonto, che festeggia tra i suoi capelli rossi e sulle lentiggini che le decorano il piccolo naso.
Ha gli occhi chiusi ed un mezzo sorriso rilassato.
Le cuffiette probabilmente la proiettano in mondo parallelo fatto di luci e parole che le piacciono molto.
Un cane abbaia.
Dischiude le ciglia.
L’azzurro cristallino dei suoi occhi si posa sul padrone del piccolo barboncino che schiamazza come un ossesso, un energumeno di quasi due metri con tatuaggi e gilet di pelle, molto più adatto ad un  mastino che a quel batuffolo ricciuto ed incazzato. L’omone del resto ha lo sguardo innamorato e tratta il suo cane come un fragile tesoro prezioso, coccolandolo ed accontentandolo al’inverosimile.
Lei sorride.
Coglie la poesia dell’immagine,
Le piace molto.
Ha un’anima d’artista la ragazza, coglie il bello dove gli altri vedono niente.

C’è questo ragazzo poggiato al muretto del parco, probabilmente ha poco più di vent’anni.
Sta fumando una sigaretta rollata male e pensa. Lui un assaggio di vita vera l’ha avuto, il suo pensiero più lontano si misura in anni.
Ha la fame tipica della sua età, la voglia di esplodere, di vedere, di prendere a morsi una vita che in caso contrario ti morde.
Un cane abbaia.
Perde un attimo i suoi pensieri.
Vede a pochi passi da lui, su una panchina blu una ragazza che sorride.
Sorride istintivamente anche lui.
Comincia a chiedersi come sarebbero quei capelli di fiamma tra le sue dita e che profumo possa avere la sua pelle.
I suoi pensieri si allontanano e l’occhiata fugace si trasforma in uno sguardo ammaliato.

La ragazza nota il ragazzo.
Si guardano.
Dovrebbe abbassare lo sguardo.
Non lo fa.
I loro due sorrisi si allargano.

Non distolgono mai lo sguardo, nemmeno quando lui abbandona il muretto e si avvicina con l’andatura di chi non vuol perdere altro tempo.
Sono uno di fronte all’altra. 
- Ciao.
- Ciao

Anche loro insieme creano arte che pochi potrebbero notare.
Di più.
Creano poesia.

Stefania LeoNoir

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