giovedì 7 aprile 2016

IL SOLITO SILENZIO

E poi lei, senza il minimo preavviso, l'abbracciò. 
Non era mai successo, dopo aver fatto l'amore, che si spingesse in un gesto tanto spontaneo.
Di solito gli dava un ultimo bacio sfuggente, e si chiudeva in un silenzio assordante, si portava le ginocchia al petto e tremava come una foglia. Nuda nel corpo e coperta nell'anima.
Lui credeva che questo fosse dovuto alla sua incapacità di provare sentimenti.
Si sbagliava di grosso.
Per quella creatura strana e piena di tutto, sempre costretta a reprimere se stessa per non rischiare di perdersi, quel momento era una lotta con emozioni che odiava provare, era bloccare il fiume in piena che il suo cuore riversava, era nascondersi, ancora una volta.
Ma non quella notte, non in quell'istante. L'istinto la portò ad avvicinarsi a lui, a zittire qualsiasi parola prima ancora di potergli far pensare di articolarla, adagiarsi sul suo petto e poggiare il naso sul suo collo. Pelle contro pelle. Lei per la prima ed unica volta nuda davvero di fronte a lui, muto ed esitante.
Ascoltava il cuore del ragazzo come un tamburo impazzito, mentre il suo tranquillo e lento era esattamente spinto nella direzione naturale per cui era stato creato.
La circondó con le braccia stringendola fortissimo, quasi togliendole il fiato. Restarono così per un tempo indefinibile, nel silenzio, non riuscendo a concepire perchè quell'assoluta calma fosse meglio di qualsiasi parola si fossero mai scambiati.
Lei era l'esempio esatto di come dovrebbero essere le donne: calda, morbida e con un profumo dolce, accennato ed accentuato da quello naturale della sua pelle. Un mistero strano, un momento cento e l'altro zero. Solo i suoi occhi tradivano, di tanto in tanto qualcosa, un'ombra strana e quasi illeggibile di solitudine.
In modo del tutto inaspettato proprio come aveva cominciato, si allontanò da lui, muta e maestosa come una folata di vento in autunno. Si rivestirono con calma, senza urgenza.
Erano circondati dalla strana e misteriosa consapevolezza che quello sarebbe stato l'ultimo abbraccio, così doveva andare.
L'alba era vicina ed, oltre alla notte, avrebbe portato via quel momento e quei due amanti, che per un solo, inesistente attimo avevano creduto nell'illusione del domani.
Intanto il sole saliva alto, un bacio struggente, la novità di uno sguardo triste.
Un altro addio, il solito silenzio.
Stefania LeoNoir