La prima volta che ti vidi, ciò che più mi colpì furono i tuoi occhi. Immensi, tristi, emozionanti fari verdi, di una profondità sconvolgente capaci di scavare enormi crateri nella mia anima stanca.
Eri come me, lo capii subito. Non avevamo mai parlato, ma il tuo sguardo fisso sul mio corpo valeva mille discorsi inutili.
Le parole non servivano, ma quando finalmente la tua voce è risuonata nella mia testa scoprii il suono più bello del mondo. Non avrei mai più dovuto ascoltare musica. Ero sazia del suono che avrebbe accompagnato per sempre le mie notti insonni, e se mai fossi riuscita a dormire, i miei sogni sarebbero stati la tua casa.
Non mi era mai successo, scoprire uno spirito affine al mio, restare colpita da qualcosa di tanto perfetto, il legittimo proprietario del mio cuore, e non sapevo nemmeno il tuo nome.
I giorni passarono placidi e troppo lunghi, ti vedevo poco, per caso. Quasi una punizione perché non avevo saputo aspettarti, perché ero già stata di qualcuno, perché avevo scambiato un semplice bisogno emotivo e fisico, per quello che eri tu. AMORE.
Il tuo nome, accorciato per vezzo in cinque banali lettere, grazie al quale le labbra si toccano due volte nel dirlo. All'inizio buffo, come solo i nomignoli possono essere, che avevo già sentito mille volte, ma che prende l'aspetto di qualcosa di concreto a cui ci si abitua, ma che non stanca mai.
E' cominciata così, per caso, per via del destino o forse perché avevo cominciato a non credervi più.
Eri qualcosa di unico e irripetibile, un fiore raro che non si coglie ma si nutre con pazienza.
Ma la mia storia non ha un lieto fine, ciò che sentivo era timido e acerbo, come tutto ciò che è puro. Non ho mai fatto accenno all'immensità che mi ha fatto nascere in petto. Così, Lui, semplicemente un giorno è sparito, credendo di non essere visto per il meraviglioso miracolo che era.
E' nato per morire silenzioso e solo in angolo di me stessa, forse solo immaginato da una mente sognate e stanca del nulla.
Ora ho solo la consapevolezza della sua assenza, che vi sembrerà stupido, ma è ciò che di più caro mi resta, mi ricorda l'emozione, l'esplosione magica di quando con quei suoi immensi occhi mi guardava e io, non potevo fare a meno di innamorarmi i silenzio.
Stefania LeoNoir
Nessun commento:
Posta un commento