giovedì 19 febbraio 2015

Recensione: ATTI DI FEDE di Erich Segal

Ammetto di avere una certa predisposizione per i libri/mattone con argomentoni allucinanti, complicati all'inverosimile e con una fine orrenda, quelli, in pratica, acquistati solo da me, dall'autore, dalla mamma dell'autore e da Giacomo Poretti all'autogrill.
Quando mi sono trovata d'avanti ATTI DI FEDE (già il titolo mi aveva messo in allarme) l'unica cosa che mi ha impedito di usarlo per sedia (si parla di quasi 500 pagine di scrittura minuscola) è stata la mia malsana passione per la teologia e le storie d'amore.
Esatto ragazzi, questo mattoncino lego pesantissimo e alto 5 cm, parla in sostanza  di una storia d'amore tra la figlia di un rabbino (Debora che a sua volta diventa rabbino) e un ragazzo difficile, un teppista cristiano (Timothy che diventerà prete), con l'intermezzo del racconto di come il fratello di Deborah (Daniel che doveva diventare rabbino per forza, essendo l'unico figlio maschio) per colpa di una donna manda a puttane un futuro già prestabilito dal padre. La storia si svolge in ben quindici anni tra Stati Uniti, Israele e Italia.
Se state pensando ad un casino assurdo stile Beautiful con l'aggiunta di croci e stelle di David, VI SBAGLIATE DI GROSSO.
Erich Segal. Scommetto che davvero pochi di voi lo conoscono, ma se vi dicessi, che nel 1970 preparò la sceneggiatura del famoso LOVE STORY da cui trasse l'omonimo romanzo, forse a qualcuno si accenderà una lampadina.
Per me fu uno dei più grandi scrittori del XX secolo, capace di tenere in piedi parecchi personaggi allucinanti e complessi tutti insieme, di descrivere posti, riti religiosi e abitudini di popoli culturalmente lontani dall'occidente con una semplicità inverosimile e di descrivere l'amore provocando emozioni così forti che leggendolo, più di una volta, mi son trovata io stessa a commuovermi, come se stessi piangendo per un membro della mia famiglia.
Concludendo io vi consiglio vivamente la lettura (se ne avessi il potere vi costringerei) di quello che a oggi è, abbondantemente e saldamente, nella top five dei miei libri preferiti.

Stefania LeoNoir


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