domenica 16 febbraio 2020

Il cuore e la pelle ti sentono.
Anche quando la ragione non né vuole sapere.
Loro lo sanno.
Loro ti sentono.
Stefania LeoNoir


Ti prego 
prendimi per mano,
portami dove non fa più male,
portami dove non ho paura.
Dove la cosa giusta è stare insieme.
Dove bastiamo io e te.

Stefania LeoNoir 




Tu mi mancheresti anche se ti avessi visto di sfuggita tra la folla.
Tu mi manchi sempre, a prescindere.
Anche se non ti conoscessi, fai parte di me.
Sei il mio rimpianto e la mia nostalgia.
Tu sei me.

Stefania LeoNoir



domenica 26 gennaio 2020

LA RAGAZZA SULLA PANCHINA BLU


C’è questa ragazza seduta con le gambe incrociate su di una panchina blu nel bel mezzo del parco.
Ha una bellezza giovane, quasi ingenua. Non credo abbia più di vent’anni, il suo viso e disteso e rilassato come se il pensiero più lontano riguardasse le due ore successive.
Gode dell’ultimo sole prima del tramonto, che festeggia tra i suoi capelli rossi e sulle lentiggini che le decorano il piccolo naso.
Ha gli occhi chiusi ed un mezzo sorriso rilassato.
Le cuffiette probabilmente la proiettano in mondo parallelo fatto di luci e parole che le piacciono molto.
Un cane abbaia.
Dischiude le ciglia.
L’azzurro cristallino dei suoi occhi si posa sul padrone del piccolo barboncino che schiamazza come un ossesso, un energumeno di quasi due metri con tatuaggi e gilet di pelle, molto più adatto ad un  mastino che a quel batuffolo ricciuto ed incazzato. L’omone del resto ha lo sguardo innamorato e tratta il suo cane come un fragile tesoro prezioso, coccolandolo ed accontentandolo al’inverosimile.
Lei sorride.
Coglie la poesia dell’immagine,
Le piace molto.
Ha un’anima d’artista la ragazza, coglie il bello dove gli altri vedono niente.

C’è questo ragazzo poggiato al muretto del parco, probabilmente ha poco più di vent’anni.
Sta fumando una sigaretta rollata male e pensa. Lui un assaggio di vita vera l’ha avuto, il suo pensiero più lontano si misura in anni.
Ha la fame tipica della sua età, la voglia di esplodere, di vedere, di prendere a morsi una vita che in caso contrario ti morde.
Un cane abbaia.
Perde un attimo i suoi pensieri.
Vede a pochi passi da lui, su una panchina blu una ragazza che sorride.
Sorride istintivamente anche lui.
Comincia a chiedersi come sarebbero quei capelli di fiamma tra le sue dita e che profumo possa avere la sua pelle.
I suoi pensieri si allontanano e l’occhiata fugace si trasforma in uno sguardo ammaliato.

La ragazza nota il ragazzo.
Si guardano.
Dovrebbe abbassare lo sguardo.
Non lo fa.
I loro due sorrisi si allargano.

Non distolgono mai lo sguardo, nemmeno quando lui abbandona il muretto e si avvicina con l’andatura di chi non vuol perdere altro tempo.
Sono uno di fronte all’altra. 
- Ciao.
- Ciao

Anche loro insieme creano arte che pochi potrebbero notare.
Di più.
Creano poesia.

Stefania LeoNoir

lunedì 13 gennaio 2020

MI MANCHI ANCORA

La cosa triste è che dopo mesi mi manchi ancora.
Ti penso, più spesso di quanto l’orgoglio mi fa ammettere.
Ancora più triste è il fatto che non accade solo la notte, quando sono sola col rumore dei miei pensieri, prima di dormire, come dovrebbe succedere con le cose superficiali.
Tu sei con me alle quattro di un giovedì pomeriggio, alle sette di un martedì mattina ed alle nove di sabato sera. Per citare pochi esempi.
Ti penso se sono sola. Un po’ come se mi appigliassi ad un ricordo che mi permette di credere che tu sei esistito davvero. Che mi tiene compagnia.
Ti penso se sono con i cari amici. Comincio ad immaginare come sarebbe stato bello avere la tua spalla per appoggiarvi la testa stanca.
Ti penso se sei tra la folla. Forse ancor di più, perché mi ricorda quanto poco possa valere la moltitudine se non tieni la mano a l’unica persona che fa l’amore con la tua anima.
Non riesco a capire ancora se è peggio la mancanza di qualcosa che non è nemmeno esistito o il ricordo di qualcosa che non ha avuto modo di nascere. 
Ma io ti penso. 
Tu esisti per me.
Tu mi permetti di esistere.
Stefania LeoNoir