venerdì 14 ottobre 2016

Tu sei amore

Sei stanca. Posso capirlo dai tuoi occhi, tristi e in costante tumulto come un mare in tempesta.
Ti lasci toccare la pelle, baciare le labbra, la gente arriva irrimediabilmente ad amarti. Ma il tuo cuore, non lo sfiora nessuno. Quello è tuo.
Sei stanca, lo sento dai tuoi silenzi improvvisi, dalla solitudine che sprigioni anche in mezzo ad una folla.
Sei stanca e sola, credo tu abbia combattuto talmente tante guerre, dentro di te, da non riuscire più a capire la pace.
Sei stanca e triste, rifiuti le persone, rifiuti l'amore. Non ti importa, nulla ti tocca.
Sei stanca e protetta da una corazza indistruttibile, hai dato via così tanti pezzi di te, hai dovuto cambiare talmente tante volte, che alla fine hai dovuto ricostruirti di nuovo. Ed ora non sai chi sei davvero.
Sei così sola e bella, ma non riesci proprio a trattenere tutta la luce che emani. Nonostante i muri che ti crei intorno, sei una creatura da amare e non importa che il tuo cuore sia spento, tu sei amore.
Stefania LeoNoir


venerdì 7 ottobre 2016

Cocco e libro verde

Aveva la mano a pugno incastrata nello zigomo e guardava attentissima un libro con la copertina verde, usurata, di quelle vecchie in tessuto
Stava sicuramente leggendo un pezzo struggente, lo raccontavano le sue labbra imbronciate e i suoi occhi lucidi. Mi emozionai vedendo una lacrima sola e silenziosa carezzarle la guancia. 
Era profondamente triste e, in modo del tutto inaspettato, lo diventai anch'io. Il caffè che aveva accanto aveva smesso di fumare da buoni dieci minuti, tolse gli occhi dal tomo, lo chiuse di scatto e bevve il caffè in un sorso.
Andando via mi passó accanto, aveva un profumo particolare, fuori luogo in quel pomeriggio d'autunno: cocco. Era fresco e forte, e mi inebrió come poche altre cose nella mia vita. I nostri occhi si scontrarono per un solo secondo, i suoi tristi e i miei persi completamente. Si allontanó senza nemmeno un cenno. 
È successo tanti anni fa, non so chi sia, non l'ho piú rivista e probabilmente i ricordi hanno spolverato e sfumato bellezza su tutto. Ma quando sono triste e ho voglia di mollare, penso alla ragazza del libro verde e del cocco, e riesco a credere all'esistenza della felicità. 
Le emozioni sono potenti, ma non quanto il rimpianto di averla lasciata andare.

 Stefania LeoNoir


giovedì 7 aprile 2016

IL SOLITO SILENZIO

E poi lei, senza il minimo preavviso, l'abbracciò. 
Non era mai successo, dopo aver fatto l'amore, che si spingesse in un gesto tanto spontaneo.
Di solito gli dava un ultimo bacio sfuggente, e si chiudeva in un silenzio assordante, si portava le ginocchia al petto e tremava come una foglia. Nuda nel corpo e coperta nell'anima.
Lui credeva che questo fosse dovuto alla sua incapacità di provare sentimenti.
Si sbagliava di grosso.
Per quella creatura strana e piena di tutto, sempre costretta a reprimere se stessa per non rischiare di perdersi, quel momento era una lotta con emozioni che odiava provare, era bloccare il fiume in piena che il suo cuore riversava, era nascondersi, ancora una volta.
Ma non quella notte, non in quell'istante. L'istinto la portò ad avvicinarsi a lui, a zittire qualsiasi parola prima ancora di potergli far pensare di articolarla, adagiarsi sul suo petto e poggiare il naso sul suo collo. Pelle contro pelle. Lei per la prima ed unica volta nuda davvero di fronte a lui, muto ed esitante.
Ascoltava il cuore del ragazzo come un tamburo impazzito, mentre il suo tranquillo e lento era esattamente spinto nella direzione naturale per cui era stato creato.
La circondó con le braccia stringendola fortissimo, quasi togliendole il fiato. Restarono così per un tempo indefinibile, nel silenzio, non riuscendo a concepire perchè quell'assoluta calma fosse meglio di qualsiasi parola si fossero mai scambiati.
Lei era l'esempio esatto di come dovrebbero essere le donne: calda, morbida e con un profumo dolce, accennato ed accentuato da quello naturale della sua pelle. Un mistero strano, un momento cento e l'altro zero. Solo i suoi occhi tradivano, di tanto in tanto qualcosa, un'ombra strana e quasi illeggibile di solitudine.
In modo del tutto inaspettato proprio come aveva cominciato, si allontanò da lui, muta e maestosa come una folata di vento in autunno. Si rivestirono con calma, senza urgenza.
Erano circondati dalla strana e misteriosa consapevolezza che quello sarebbe stato l'ultimo abbraccio, così doveva andare.
L'alba era vicina ed, oltre alla notte, avrebbe portato via quel momento e quei due amanti, che per un solo, inesistente attimo avevano creduto nell'illusione del domani.
Intanto il sole saliva alto, un bacio struggente, la novità di uno sguardo triste.
Un altro addio, il solito silenzio.
Stefania LeoNoir


domenica 20 marzo 2016

IO SONO PIOGGIA

Oggi mi sono confrontata con una me che non esiste più.
E' stato strano, astratto forse, pieno di malinconici ricordi. Ho visitato un luogo pregno del mio passato, che non vedevo da una vita.
Mi sono ritrovata a fare i conti con la ragazza che poco meno dieci anni fa ero ed aveva sogni enormi e infinite speranze. 
Mi tremano le mani ed un nodo mi ferma la gola, non succedeva da millenni. Oggi sono una persona che non piange, i rubinetti sono stati chiusi per sempre, potrei definirmi incompleta, mi manca un pezzo fondamentale di cui non saprei darvi una vera definizione. Mi sembra sempre di non riuscire più a provare ciò che gli altri sbandierano senza la minima difficoltà.
Non provo più niente che non sia frenato, sbavato di apatia e noia. Hanno portato via ed ho regalato talmente tanti pezzi di me, che ora non so più chi realmente io sia. Forse sono diventata una bambola che può solo muovere gli occhi, che ti sorride per finta.
La cosa assurda di tutto questo è il vuoto, non sono triste, non sono felice. Vivo per inerzia spinta dal tempo. Ho decine di amici che mi adorano, tante persone giurano che mi ameranno per sempre ma nessuna spinta reale a voler essere amata.
Ecco forse la definizione l'ho trovata, mi mancano dei pezzi di emozione.
La Me che ho rincontrato oggi era molto diversa, aveva l'anima libera che le regalava la sua età. Occhi sempre luminosi e pieni di tutto, porgeva sempre le mani per dare mai per ricevere, per il solo gusto sottile di aiutare. Era una creatura fatta di vento e sole, mai di pioggia.
Amava l'amore, in tutte le sue forme e ne donava a vagoni a chiunque lo chiedesse. Quante volte si era innamorata e quante lacrime aveva versato. Dio quanto piangevo. Per qualsiasi motivo trovassi minimamente giusto farlo, avevo le emozioni negli occhi mi dicevano.
Oggi invece sono pioggia, coltivo piccoli piaceri che trovo tali solo se sono sola. E mi ritrovo a pensare a tutte le belle frasi che leggo in giro sul piacere della condivisione. Le trovo estranee, inconcepibili per me.
Io sono solitudine e malinconia e quella di oggi avrebbe odiato quella di ieri, che invece avrebbe cercato di riparare le mie emozioni rotte.
Forse ho trovato la medicina per vivere sereni, forse sono un'egoista malsana che morirà sola, forse sono solo triste perchè mi è stato rubato un pezzo che non riuscirò più a sostituire o forse, semplicemente cresco e sono stanca di stupidi merletti che abbelliscono il nulla.
Oggi piove, io sono pioggia e mi sento così.

Stefania LeoNoir