Facemmo l'amore con gli occhi, sguardi dolci che raccontano passione e voglia reciproca, guardando e godendo di ogni centimetro esposto, di ogni imperfezione, cicatrice, di ogni segno unico e irripetibile.
Facemmo l'amore con la mente, immaginando sensazioni che pian piano divennero reali, potendo sentire sensazioni presenti solo nella testa come fossero reali e concrete.
Facemmo l'amore con le mani, prima che con il corpo, gentili carezze che sfiorano la pelle, all'inizio lente, con deferenza, con rispetto, poi forte, quasi con fame, con violenza dolce, con l'aspettativa che solo la chimica può creare.
Facemmo l'amore, piano senza fretta, come una preghiera antica. Con tutta la pazienza che può essere presente in un'emozione, con la speranza che regala la felicità e con l'aspettativa che solo qualcosa di unico può dare.
Ed infine, facemmo l'amore perché non potevamo farne a meno, perché due persone tanto perfette per farlo non sarebbero mai più esistite.
Questo corpo era più suo che mio. Questa anima stanca aveva bisogno di lui.
L'unico silenzioso, forse per timore, fu il cuore. Si svegliò un attimo appena, giusto per capire che la perfezione di quegli attimi era in prestito, nessuno regala niente, così tornò a dormire aspettando un momento migliore.
Stefania LeoNoir